VIGEVANO (PV): ANTEPRIMA COLLEZIONE STRADA

Dall’8 luglio al 30 settembre 2022 nel Museo Archeologico Nazionale della Lomellina esposizione ‘assaggio’ di quarantacinque oggetti archeologici

E’ preludio all’intera collezione di 269 pezzi, raccolta da Antonio Strada (1904-1968), che verrà presentata entro l’anno.  La collezione, dichiarata di eccezionale interesse culturale, oggi è patrimonio pubblico per l’azione di tutela da parte del Ministero della Cultura, intrapresa dal 1999.

L’arco cronologico coperto si estende per oltre diciotto secoli, dalla preistoria all’età longobarda, con particolare concentrazione di oggetti databili tra l’età della romanizzazione (II-I secolo a.C.) e la prima epoca imperiale romana (I-II secolo d.C.).

Il nucleo più prezioso è costituito dagli oggetti in vetro di età romana tra i quali spicca la splendida coppa firmata da Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C., un vero e proprio unicum per la qualità e l’eccezionale stato di conservazione.

Conservata nel castello di famiglia a Scaldasole, la collezione Strada era nota agli studiosi già a partire dagli anni ’60 del Novecento, soprattutto per la ricchezza e la qualità del vasellame in vetro.

Si offre al pubblico la possibilità di ammirare un nucleo di oggetti particolarmente significativi, in attesa che, dopo i necessari interventi di restauro, si giunga ad una mostra complessiva prima e a un allestimento permanente poi.

Quasi tutti i reperti provengono della Lomellina, territorio noto a livello archeologico proprio per l’abbondanza, la varietà e la raffinatezza della produzione vetraria. I manufatti, rinvenuti in gran parte durante lavori agricoli tra l’Ottocento e i primi anni del Novecento provengono per la maggior parte da corredi funerari, come prova l’integrità di molti di essi.

Il nucleo di oggetti presentato in questa anteprima è esposto in due vetrine, collocate nella sala II del museo, dedicata all’età romana, situata nella cosiddetta terza scuderia del castello visconteo -sforzesco di Vigevano.

Il gioiello della raccolta La seconda vetrina raccoglie una selezione di manufatti in vetro: l’oggetto più noto è l’eccezionale coppa biansata in vetro soffiato in stampo, decorata a rilievo, che reca la firma di Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C.

La coppa, in vetro verde chiaro, con decorazioni a girali d’acanto e tralci di vite, fu rinvenuta ad Albonese alla fine dell’Ottocento. L’eccezionalità di questo reperto non risiede però soltanto nell’alta qualità esecutiva e nella raffinatezza della decorazione, ma si deve soprattutto al fatto che si tratta dell’unico esemplare firmato da Aristeas giunto a noi integro. Di questo artigiano del vetro sono conosciuti infatti solo altri cinque manufatti, tutti pervenutici in condizioni frammentarie.

La coppa apparteneva ad una produzione di vasellame pregiato e destinato alle élites, opera di artigiani probabilmente mediorientali, di cui sono stati ritrovati alcuni esemplari in territorio pavese e piemontese.

Altre rarità, sempre tra gli oggetti in vetro, sono la pisside in vetro blu e un’anforetta porpora con decorazione piumata in bianco.

I.E.

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