Bologna : Universita’, RICERCA SUGli stereotipi di genere

Gli stereotipi di genere influenzano la partecipazione politica dei giovani e delle giovani in Italia

Da uno studio su adolescenti e giovani adulti italiani emerge che i ragazzi partecipano più spesso ad attività politiche convenzionali, mentre le giovani donne partecipano più di frequente ad attività di impegno civico e ad azioni online: una disparità che potrebbe essere legata alla pressione normativa del ruolo di genere.

La persistenza di ruoli e stereotipi di genere influenza il tipo di partecipazione politica degli adolescenti e dei giovani adulti in Italia: i ragazzi tendono infatti ad impegnarsi più spesso in attività di politica istituzionale, come iscriversi ad un partito e cercare di influenzare l’azione di governo, mentre le ragazze preferiscono optare per attività legate alla partecipazione civica, come volontariato, donazioni, petizioni e boicottaggi. Una differenza, questa, che potrebbe contribuire a perpetuare le disparità di genere nella rappresentanza politica e nell’accesso alle più alte cariche di governo.
È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista “Social Psychological Bulletin” e realizzato da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna.  L’indagine ha coinvolto circa 1800 giovani italiane e italiani con un’età compresa tra 14 e 30 anni, con l’obiettivo di indagare le differenze di genere presenti nel campo della partecipazione politica : dal tipo di coinvolgimento e di azioni politiche scelte da ragazze e ragazzi fino al loro livello di partecipazione al voto.

Dallo studio emerge infatti che i giovani uomini partecipano più spesso ad attività politiche convenzionali, legate ai partiti, e ad azioni dirette come proteste e manifestazioni, mentre le giovani donne partecipano più di frequente ad attività di impegno civico e ad azioni online. Ricerche realizzate in passato su questo tema avevano ipotizzato che fossero fattori come il reddito, l’accesso all’istruzione e il maggior impegno femminile nel lavoro domestico e di cura ad influenzare queste differenze. Ma la nuova indagine del gruppo di ricerca dell’Università di Bologna, analizzando anche i livelli di istruzione e socioeconomici del campione coinvolto, suggerisce invece che alla base di queste differenze possa esserci la pressione normativa del ruolo di genere.

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Un altro elemento interessante che emerge dall’indagine è quello che riguarda la partecipazione al voto. Qui, infatti, le differenze di genere scompaiono: ragazze e ragazzi partecipano allo stesso modo alle elezioni, tanto a quelle nazionali che alle elezioni europee. Del resto, dal 1946, quando venne concesso il diritto di voto alle donne in Italia, non ci sono mai stati significativi divari tra uomini e donne nell’affluenza alle urne.
Questo dato però – avvertono gli studiosi – potrebbe nascondere motivazioni diverse, sempre legate a ruoli e stereotipi di genere. Mentre gli uomini, infatti, potrebbero avere il desiderio di esprimere il loro voto perché fa parte della loro attitudine verso la politica attiva, nelle donne potrebbe piuttosto essere un comportamento legato al senso del dovere, ad una maggior coscienziosità, ad una propensione a rispettare le regole.

Lo studio è stato pubblicato, come dicevamo, sulla rivista “Social Psychological Bulletin” con il titolo “Gender Differences in Civic and Political Engagement and Participation Among Italian Young People”. Gli autori sono Serena Stefani, Gabriele Prati, Iana Tzankova, Elena Ricci, Cinzia Albanesi ed Elvira Cicognani del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna.

MDG

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