Bologna : Il cinema di Pupi Avati e la candidatura dei portici a patrimonio Unesco

Di tutto questo si è parlato questa mattina, nella sala Giunta di Palazzo d’Accursio, cogliendo l’occasione per presentare un nuovo libro sul regista ed il suo ultimo film in uscita a giorni nelle sale.

Alla presentazione hanno partecipato, oltre al sindaco di Bologna Virginio Merola, Valentina Orioli, assessore con delega al Progetto candidatura UNESCO portici, Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca ed al regista Pupi Avati, ovviamente…

momenti della presentazione

Tre sere consecutive in piazza Maggiore, nell’ambito di Sotto le stelle del Cinema, per presentare il restauro di tre film di Pupi Avati. Da domani a giovedì 25 luglio il regista bolognese sarà sul palco di piazza Maggiore per introdurre la proiezione di tre sue pellicole restaurate: Noi tre, Le strelle nel fosso, Magnificat.

Avati fa anche parte della Commissione nazionale per l’Unesco e sono naturali, in questo contesto, la sua testimonianza ed il sostegno al grande sforzo che l’Amministrazione Comunale (con tutta la città) stanno facendo per candidare i portici di Bologna a patrimonio dell’umanità.

Inoltre, nel pomeriggio di martedì 23 luglio, alle ore 18.30 alle Librerie.coop Ambasciatori (via Orefici, 19), Pupi Avati è assieme ad Andrea Maioli per autografare le copie del volume Pupi Avati. Sogni incubi visioni.

Dal risvolto di Pupi Avati. Sogni incubi visioni:

“Cinquant’anni di cinema e un nuovo film, Il Signor Diavolo, che nel 2019 riconduce Pupi Avati alle sue leggendarie origini gotiche e horror. Regista tra i più personali e di più longeva creatività nella storia del cinema italiano, Avati insieme al fratello Antonio e alla loro factory ha offerto un esempio unico, nel panorama nazionale, di indipendenza produttiva saldamente mantenuta negli anni. Gli esordi eroici e dannati di Balsamus e Thomas, in una Bologna anni Sessanta che per un attimo si crede Hollywood sul Reno. Il rapporto con la città, che s’interrompe di colpo per non interrompersi mai, nutrito di distanza, ricordi e fantasie. La genesi del cult La casa dalle finestre che ridono, che nel tempo farà di Avati un punto di riferimento dell’horror internazionale. L’amorosa e crudele esplorazione della memoria personale e antropologica, che s’accende magicamente in un piccolo capolavoro come Una gita scolastica e prosegue fino ai risultati più alti della maturità, Il papà di Giovanna e La seconda notte di nozze. La Storia rievocata con profondità visionaria in Magnificat. Il tempo presente e subito passato di Impiegati, di Regalo di Natale e della sua Rivincita. I titoli sconosciuti al grande pubblico, da riscoprire. E ancora il rapporto con la musica, prima vocazione e primo disincanto, che non abbandona mai il cinema di Avati, dall’epocale successo della serie televisiva Jazz Band ai film sulle figure seminali di Bix e del giovane Mozart di Noi tre… Strutturato in ampi capitoli tematici, che ci accompagnano in andate e ritorni nel tempo avatiano, il libro si chiude con l’analisi del lavoro televisivo, delle sceneggiature scritte per altri registi e dei progetti non (o non ancora) realizzati. Ogni capitolo è introdotto da uno scritto inedito di Pupi Avati”.

“Sono certo – ha dichiarato infine il Sindaco di Bologna – che anche questa occasione in piazza Maggiore, nel cinema più bello del mondo, sarà importante per fare vedere e sentire come tutta Bologna si senta profondamente coinvolta in questa operazione che deve rappresentare l’occasione ed anche, per difendere e tutelare la bellezza unica dei nostri portici, una sfida su cui l’Amministrazione è fortemente impegnata”.

MDG

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