teramo: una retrospettiva di “grido”

GIOVANNI MELARANGELO, una fama nazionale ed europea! La retrospettiva dal 14 luglio- al 14 novembre 2022

Nella città di Teramo ,grande è il fervore per far conoscere e diffondere la cultura oltre alla storia cittadina e abruzzese. Questa è una scelta dell’Amministrazione Comunale per cui si sta portando alla luce l’anfiteatro romano, in pieno centro della città; si sono aperti difatti spazi, come la Pinacoteca, rinnovata nell’allestimento, promossa inoltre per una serie di mostre al fine di presentare la città ad abitanti e turisti.

In tale ambito, dopo 28 anni di copertura con il cartongesso, finalmente si è riaperto alla visione cittadina il murale in onore di Tom Di Polantonio e le lotte della Val Vomano, dipinto da Sandro Melarangelo e recentemente è stata allestita una mostra sulle opere del padre: “Giovanni Melarangelo (1903- 1978) L’artista e i suoi percorsi”.

Una mostra questa ricca di opere pervenute da differenti collezioni, appositamente selezionate per offrire una visione antologica del pittore. Un pittore amato, conosciuto nell’ambito teramano ed a livello nazionale; infatti a lui è intitolata una via cittadina. Già celebrato, più di trenta anni fa, con una ricca mostra presso la Pinacoteca Civica, curata dal critico milanese Mario De Micheli, torna ad essere presentato al pubblico, segno di riconoscimento del suo valore e della volontà di trasferirlo come ‘patrimonio culturale’ alle giovani generazioni. La mostra, inaugurata il 14 luglio 2022 a Largo San Matteo a Teramo è rimasta aperta fino il 14 novembre 2022.

Giovanni Melarangelo ha vissuto diverse fasi del ‘900, le ha attraversate, occupando lavori diversi. Vita difficile, orfano a un anno e mezzo di vita, l’intervento provvidenziale di una zia che lo alleva, l’interruzione degli studi, l’impiego al Banco Abruzzese in giovanissima età, cacciato dal lavoro per aver difeso un compagno discriminato ingiustamente. Una sempre e costante partecipazione alla vita degli emarginati, tra questi gli uomini dell’Ospizio e dell’Orfanotrofio di Teramo, degli ultimi e dei poveri, rappresentati in tante opere. Un breve profilo con le parole di Mario De Micheli, uno dei più importanti critici del ‘900 italiano: ‘ Un artista di straordinaria integrità quindi, con profonda coerenza morale, fervida fedeltà alla sua terra e (…) di sicuro rilievo espressivo’. Infine un uomo che ha sempre mantenuto i suoi sentimenti politici e sociali.

Passaggi della Mostra

Nella mostra sono state presentate 75 opere, uno sguardo a tutto campo sulla produzione dell’artista. Alcuni autoritratti, le famiglie contadine, lo sposalizio contadino, la Burlesca, il circo. Colori chiari e poi l’esplosione del rosso. Rossi che catturano la visione, una notevole forza, le scene del circo, il circo dei poveri, il circo felliniano, poi i ritratti dei figli blu, verdi. Ed i colori azzurri della figura femminile, oltre ai nudi.

Le ampie sale che ospitano la mostra permettono confronti, all’interno delle opere dell’autore e con opere di autori a lui contemporanei, con i quali è possibile fare paragoni, interpretare il tempo e quindi comprenderle maggiormente. La relazione con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo, attraverso il professore ordinario Paolo Coen, curatore per la parte scientifica della mostra, ha coinvolto un gruppo di allievi, così è stato costruito l’intero percorso della mostra in realtà virtuale. Questa mostra è esempio dI collaborazione tra istituzioni e società civile, in questo caso Comune, Università di Teramo e ‘Teramo Nostra’.

ISA EVANGELISTI

Lascia un commento