Nel 2019 il settore ceramico nazionale fatturava 6,5 miliardi di euro con 27.500 addetti diretti
Il settore ceramico nazionale ha perso quindi solo nel 2020 350 milioni di fatturato ed ha fatto ricorso anche ad ammortizzatori sociali.
Durante l’Assemblea 2020, Confindustria Ceramica ha presentato le indagini statistiche riguardati l’industria ceramica italiana, composte dalle imprese industriali di produzione di piastrelle e lastre di ceramica, ceramica sanitaria, porcellane e stoviglie, materiali refrattari e ceramica tecnica, o laterizi. Nel 2019 sono state 279 le industrie attive in Italia, con 27.500 occupati con un fatturato di 6,5 miliardi di euro. In aggiunta a questo, c’è l’internazionalizzazione produttiva in Nord America e Europa.
Le piastrelle in ceramica prodotte in Italia provengono da 135 aziende, con 19.318 addetti, che nel corso del 2019 hanno prodotto 400,7 milioni di metri quadrati (-3,5%), con vendite per 406,9 milioni di metri quadrati (-0,78%). Le vendite interne (vale a dire in Italia, ammontano a 83,5 milioni di metri quadrati (+1,3%). I volumi esportati sono pari a 323,4 milioni di metri quadrati (-1,3%). Il fatturato totale delle aziende ceramiche italiane raggiunge così i 5,34 miliardi di euro (-0,73%), derivante per 4,5 miliardi dalle esportazioni (-0,8%) – quota dell’84% sul fatturato – e da 832 milioni di euro in Italia.
Gli investimenti nel 2019 sono stati 373,1 milioni di euro (7% sul fatturato annuo), con un calo di un quarto rispetto al 2018, in cui erano ancora vigenti gli incentivi fiscali, nettamente superiori ai volumi pre-Industria 4.0.
Per quanto riguarda l’internazionalizzazione produttiva, le società di diritto estero sono 16, sotto il controllo di 9 gruppi ceramici italiani, e nel 2019 hanno occupato 3.133 addetti in fabbriche estere, con una produzione di 82 milioni di metri quadrati di piastrelle e un fatturato di 843 milioni di euro (-1,8%), vendite ammontanti a 464,7 milioni di euro (-3,8%; quota del 55%) da attività in Europa e per il resto, 378,4 milioni di euro da vendite in Nord America (+0,7%). L’80% del fatturato totale proviene da vendite nel medesimo mercato sede della fabbrica.
30 sono le aziende produttrici di ceramica sanitaria nel nostro paese, 27 delle quali localizzate a Civita Castellana (Viterbo). Gli occupati sono circa 2.672, con una produzione di circa 4 milioni di pezzi. Il fatturato è di circa 338,8 milioni di euro, con vendite su mercati esteri ammontanti a 152,5 milioni di euro (45% del totale). 32 sono le aziende attive nella produzione di materiali refrattari, con un numero di occupati pari a 1.734 (-3,6% rispetto al 2018) e una produzione di 358.700 tonnellate (-9,4%). Il fatturato, in aumento rispetto al 2018, è di oltre 407 milioni di euro, +0,4%, proveniente da vendite in Italia in calo del -6,5% e un export in aumento del +9,6%. 10 aziende italiane si occupano della produzione di stoviglie in ceramica, con 655 dipendenti per una produzione di 1.600 tonnellate (-12,1%) e vendite di prodotto finito pari a 10.000 tonnellate. Le vendite sul mercato nazionale coprono il 74% delle vendite totali e un fatturato 2019 di circa 49,7milioni di euro (-9,4%), di cui il 70% in Italia. Il settore dei laterizi è composto da 72 imprese, con un’occupazione di 3200 addetti e un fatturato di 380 milioni di euro, con vendite soprattutto nazionali. La produzione è di circa 4,4 milioni di tonnellate.
“Il Covid 19 ha stravolto in questi mesi le nostre vite e dopo l’emergenza sanitaria dobbiamo purtroppo affrontare anche un‘emergenza economica e sociale. Il nostro settore ha perso in questo periodo oltre 350 milioni di euro di fatturato, con la necessità di un forte ricorso alla cassa integrazione in tutti i nostri comparti”, ha dichiarato il Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani. Per la ripresa e per dare dei veri benefici all’occupazione è necessario che l’economia nazionale venga rilanciata. Alcuni interventi promossi dal Governo, come il superbonus del 110% per l’efficienza energetica e sismica, stanno dando i loro frutti; tuttavia, è necessario snellire le procedure amministrative e burocratiche.
Una lettera è stata inviata al Governo in collaborazione con le Organizzazione Sindacali, in cui viene richiesta anche l‘equiparazione dell’efficienza idrica all’efficienza energetica per le potenzialità da essa derivabili, in termini di ristrutturazione dell’ormai vecchio patrimonio edilizio nazionale e di risparmio di centinaia di milioni di metri cubi di acqua potabile. Fondamentale è inoltre la tenuta delle imprese con le efficaci applicazioni dei provvedimenti, al fine di permettere l’erogazione di liquidità e l’assicurazione di una competitività di scala internazionale; bisogna pertanto intervenire sul differenziale dei costi delle imprese per l’energia rispetto ai concorrenti più importanti e evitare costi aggiuntivi per l’applicazione del sistema dell’Emission Trading, in questo momento insostenibili. Ai soci di Confindustria Ceramica è stata presentata anche la terza fase della campagna sui “Valori della ceramica”, che mira a promuovere le performances dei prodotti rispetto ad altri materiali concorrenti. La terza fase è composta da una serie di 7 video da 15”, da diffondere sui canali web e social in Italia e in altri mercati internazionali.
MDG