Referendum Scozia : SI in vantaggio



Referendum Indipendenza Scozia: SI in vantaggio nei sondaggi

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Da sempre la Scozia sogna l’indipendenza dal Regno Unito, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. La Scozia costituisce il 32% del territorio del Regno e vi vive appena l’8% della popolazione totale. Un sogno che sembra si stia per concretizzare almeno come emerge dai sondaggi per il  referendum sull’indipendenza. Per la prima volta infatti nella storia della Scozia i Sì appaiono in testa. Resta comunque alta l’incertezza sull’esito del referendum sull’indipendenza, che è stato indetto dal governo scozzese per il 18 settembre prossimo, anche per il fatto che la maggioranza  degli scozzesi è sempre stata contraria all’indipendenza totale. Una delle preoccupazioni  più forti è la questione economica. I timori sono che una Scozia indipendente potrebbe anche essere più povera. La suspense è dovuta anche all’enormità degli indecisi che potrebbero sovvertire all’ultimo minuto i risultati dell’appuntamento elettorale. La possibile vittoria dei Sì è anche messa a rischio dal fatto che anche i tre principali partiti politici del Regno Unito sono contrari alla scissione. Per cui non è dato nulla per scontato. In caso di vittoria dei Sì  la Scozia potrebbe diventare indipendente dal Regno Unito definitivamente il 24 marzo del 2016 dopo un progressivo distacco che si avvierebbe dal  18 settembre del 2014. Una data quest’ultima scelta apposta. Essa infatti coincide con il 700esimo anniversario della vittoria del re di Scozia, Roberto I sulle truppe guidate da re Edoardo II d’Inghilterra nella battaglia di Bannockburn, che fu decisiva per la vittoria nella prima guerra d’indipendenza. Questo referendum è frutto di estenuanti negoziati che hanno portato all’accordo siglato il 15 ottobre del 2012 tra il primo ministro scozzese, Alex Salmond e il premier britannico, David Cameron.  Il quesito che verrà posto agli elettori scozzesi sarà: “Dovrebbe la Scozia essere uno stato indipendente?”. Oggi la Scozia ha già competenze autonome sull’istruzione, la salute, le tasse locali, i trasporti, l’ambiente e l’ordine pubblico. L’accordo del 2012 ha stabilito anche il quadro giuridico post referendum. Visto che non avverrà in automatico, la Scozia indipendente aderirà all’ Unione Europea e alla NATO.  Anche altri temi sono stati trattati e ne è stata stabilita la modalità, come la solidità economica della Scozia, le modalità di difesa, il mantenimento dei rapporti con il Regno Unito. Il premier Salmond si è anche impegnato a mantenere come moneta la sterlina pur entrando nell’unione monetaria.


Elodia Policarpio

 

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