LECCE: RAGAZZA LECCESE DETENUTA IN KAZAKISTAN

Amina Milo Kalelkyzy, una ragazza di Lequile, in provincia di Lecce di 18 anni, è stata arrestata in Kazakistan. Al momento è detenuta nel carcere di Astana, la capitale del paese, con l’accusa di traffico di droga. Dai quotidiani ricostruiamo che non parla il russo o il kazako. Arrestata senza un traduttore e senza prove. La madre Assemgul Sapenova e il suo legale definiscono le accuse infondate.

La madre, all’esterno del carcere: “ Qui è sera, spero di riuscire a entrare domani mattina. Amina l’ho vista l’ultima volta venerdì. Ha tentato per due volte il suicidio, la seconda volta quando le hanno negato i domiciliari. Sta male perché nessuno le crede. È stanca, ha perso nove chili. Siamo tutti molto depressi”.

Conclude dicendo: “Non la lascio sola con questi lupi”. La prima volta che Amina fu arrestata gli agenti le dissero “di non rivolgersi all’ambasciata italiana perché avrebbero fatto del male a sua figlia” Amina è rinchiusa da tre mesi e rischia dai 10 ai 15 anni di carcere.

La Farnesina segue fin dall’inizio il caso. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dato disposizioni all’ambasciata ad Astana di garantire la massima assistenza alla connazionale, che riceve visite regolari da parte del personale consolare italiano in Kazakhstan e la presenza di un funzionario durante le fasi processuali.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un appello affinché si facciano tutti gli sforzi per evitare che la giovane nostra conterranea sia sottoposta a trattamenti disumani e degradanti e soprattutto che le sia concesso di difendersi equamente e nel massimo rispetto dei propri diritti.

I.E.

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