Bologna: Coronavirus, chiusi parchi e giardini

Virginio Merola chiude 32 parchi e giardini; per quelli lasciati aperti, vige il divieto di assembramento

Un’ordinanza firmata dal sindaco di Bologna Virginio Merola prevede la chiusura di 32 parchi e giardini pubblici e vieta, nelle aree verdi pubbliche, l’utilizzo di strutture ludiche e di impiantistica sportiva fruibile da tutti. L’ordinanza entrerà in vigore domani, venerdì 13 marzo, fino al 3 aprile, come da Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha disposto le limitazioni agli spostamenti a contenimento della diffusione del Coronavirus.

le raccomandazioni di Beatrice

I parchi ed i giardini chiusi:

Quartiere Santo Stefano
Giardini Margherita
Parco della Lunetta Gamberini
Giardino Belmeloro-San Leonardo
Giardino del Guasto
Parco della Montagnola
Giardino Piazza del Baraccano
Giardino Beltrame-Villa Teresa
Giardino Lavinia Fontana (via del Piombo)

Giardini Margherita (ph. Gildi_na)

Quartiere Porto-Saragozza
Parco 11 Settembre 2001
Giardino Vittorio Melloni
Parco Baden Powell
Giardino Barone Rampante
Giardino adiacente Basilica di San Francesco
Giardino Otello Bignami (San Rocco)
Giardino del Cavaticcio
Giardino Pincherle
Giardino John Klemlen
Parco di Villa Cassarini
Parco di Villa delle Rose
Parco di Villa Spada
Giardino San Giuseppe
Giardino Graziella Fava
Giardino Ospedale Maggiore
Giardino Garibaldini di Spagna

Quartiere Navile
Parco di Villa Angeletti
Dopolavoro Ferroviario
Giardino Primo Zecchi
Giardino Kolletzek

Quartiere Borgo Panigale–Reno
Parco dei Pini
Area verde attrezzata via Chiarini

Quartiere Savena
Giardino Centro Civico Corelli
Giardino Villa Paradiso

Il sindaco Virginio Merola

Sono chiuse pertanto anche le strade all’interno dei Giardini Margherita e del Parco di Villa Angeletti, in cui sono presenti parcheggi e stalli: è fatto divieto di parcheggio e transito.

Viene inoltre raccomandato nelle altre aree verdi pubbliche (parchi, giardini, verde annesso a edifici pubblici e verde di arredo) di rispettare rigorosamente le disposizioni contenute nel Dpcm che vietano gli assembramenti. Nelle altre aree verdi pubbliche vige il rispetto delle disposizioni relative alle limitazioni degli spostamenti consentiti solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio. Coloro che non rispetteranno le disposizioni come da decreto rischiano una denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.

MDG

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