BOLOGNA : Berti al Teatro delle Moline ed Arena del Sole

Bugie Bianche: la trilogia di Alessandro Berti dal 29 marzo all’8 maggio

ERT / Teatro Nazionale dedica una personale ad Alessandro Berti, autore ed attore tra i più attivi in Italia nel campo della scrittura teatrale.

Il progetto si compone di tre spettacoli: al Teatro delle Moline Black Dick dal 29 marzo al 3 aprile, Negri senza memoria dal 5 al 10 aprile ed al Teatro Arena del Sole dal 27 aprile all’8 maggio il nuovo Blind Love.

Nel 2021 l’artista ha ricevuto il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica alla 56° edizione del Premio Riccione per il Teatro.

immagine dallo spettacolo ph: Daniela Neri

Black Dick (Bugie Bianche capitolo primo). Un monologo interpretato dall’autore che attraversa gli stereotipi sul maschio nero nelle società occidentali.

Con ironia e ritmo incalzante, Berti ci spinge ad una riflessione profonda sui preconcetti culturali della società bianca, indagando l’immagine del maschio nero per come l’ha costruita e spacciata il maschio bianco, specialmente negli USA: dai linciaggi alla pornografia, dallo schiavismo ai trionfi nello sport, dalle Black Panthers al Rap.

Negri senza memoria (Bugie Bianche capitolo secondo). Parte da una dichiarazione del rapper Chuck Nice nel 2002: “gli italiani sono negri dalla memoria corta”.

immagine dallo spettacoloph: Daniela Neri

Lo spettacolo è un racconto-concerto, con un repertorio musicale dai canti di emigrazione italiana a Frank Sinatra, sul rapporto fra italo e afroamericani, fatto di ipocrisie e sostegno reciproco, diffidenza e attrazione: dalle alleanze tra contadini siciliani e figli di schiavi in Lousiana, ai linciaggi di lavoratori italiani, fino alla solidarietà alla causa dei neri da parte del movimento anarchico italiano negli USA. Con l’Italia diventata terra di immigrazione queste tensioni sono una materia attuale.

Blind Love (Bugie Bianche capitolo terzo). Allontanandosi dalla ricerca storica e arrivando alla forma teatrale classica, Alessandro Berti porta in scena il dialogo di una coppia “mista”.

Due persone intime l’uno per l’altra si trovano, forse inaspettatamente, a squarciare il velo dell’abitudine, a provare, a nominare il non detto e forse il non dicibile.

Domenica mattina. Lui bianco, lei nera. Italiani. Nessuna differenza di accento né di cultura, pare. Lui comincia un discorso mai fatto: perché ti desidero? Da dove viene la mia fascinazione per te, per il tuo corpo? Come ipnotizzato dal proprio flusso di pensieri, si mette a nudo completamente davanti alla donna che ama. O le vomita addosso brandelli di inconscio imbarazzanti? Invece lei, come reagisce a queste confidenze che mettono in luce una parte oscura, equivoca, della persona che fino a quel momento amava, ed ancora ama?

I.E.

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