Napoli: anche nel 2015 aumenta pedaggio tangenziale
Nel 2015 aumenta ancora il pedaggio dell’unico asse viario in Europa interno ad una città a pagamento. Si tratta della Tangenziale di Napoli. Il nuovo piano di adeguamento delle tariffe autostradali per il 2015 approvato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prevede un aumento anche per la Tangenziale di Napoli. Si tratta di un aumento pari all’1,89%. Pertanto, il costo del pedaggio dal primo gennaio del 2015, passerà dagli attuali 0,95 centesimi a 1 euro. Ancora una volta i più colpiti saranno i tanti napoletani che si servono quotidianamente per raggiungere le loro destinazioni di questo asse di attraversamento urbano che collega Napoli-Capodichino con Pozzuoli . Si stima che ogni giorno siano ben 270mila gli attraversamenti dei caselli. Questo, comporta per le casse della Tangenziale di Napoli Spa un introito annuo di oltre 80 mln di euro che diventano 120 mln con le royalties su aree di servizio, distributori di carburante e bar, e con gli introiti provenienti dalla pubblicità. Eppure quando la Tangenziale di Napoli venne aperta al traffico, anche se solo parzialmente, nel 1972 venne stabilito che il pedaggio sarebbe dovuto servire a ripagarne le spese di costruzione dell’asse viario, finanziato con capitale interamente privato. Essa infatti, fu tra le prime opere italiane realizzate con il metodo del Project Financing. L’IRI vi partecipò al 70 %, SME e Banco Di Napoli coprirono il restante 30 %, 15 % a testa. Il pedaggio poi, dal 2001 non si sarebbe dovuto più pagare come da accordo firmato tra l’allora Infrasud Spa, oggi Tangenziale di Napoli Spa, e l’Anas. Nel 2008 si registra, dopo un vuoto di 7 anni, il rinnovo dell’accordo che prevede il prolungamento del pagamento del pedaggio. Un nuovo accordo giustificato dal fatto che la società che gestisce l’asse viario aveva impiegato altro capitale per effettuare una serie di nuove opere. Pertanto, la necessità di rientrare anche di questo nuovo capitale impiegato giustificava il prolungamento del pagamento del pedaggio. Si trattava di 46 mld di vecchie lire. Un investimento di certo rientrato da tempo, ma che inspiegabilmente continua a giustificare il pagamento del pedaggio e che come causa, continua a rinnovarsi. Inizialmente ogni automobilista per percorrere la tangenziale di Napoli pagava 300 lire che poi, passarono a 500 lire quando l’opera venne completata. Una delle anomalie che più risaltano è il fatto che la gestione dell’asse viario interno alla città di Napoli è rimasto in mano ai privati. Questo, anche quando l’accordo siglato tra l’allora Infrasud Spa e poi, Tangenziale di Napoli Spa e l’Anas è scaduto. Per molti a quella che fu una scelta politica nel 2001 vi dovrebbe porre rimedio la politica nel 2015. Dal 2001 ad oggi di aumenti se ne registrano tredici, uno all’anno e sono stati, in totale, pari al 67 %. In effetti i costi dei lavori sono stati ampiamente e da tempo ripagati, quindi i capitali investiti sono ampiamente rientrati. Questo significa quindi che ormai restando ancora a pagamento la Tangenziale di Napoli essa rappresenta solo una fonte di guadagno e questo contravviene a quanto stipulato negli accordi inziali. L’attuale presidente dell’azienda è Paolo Cirino Pomicino che difende l’aumento del 2015 spiegando che queste risorse dovrebbero servire per eseguire ulteriori lavori. Attualmente Tangenziale di Napoli Spa sta attuando già un programma di riqualificazione. Esso riguarda alcune principali stazioni di esazione, zona Ospedaliera, Capodimonte, Corso Malta, e Capodichino. I lavori sono iniziati nel 2003 con un investimento di circa 45 milioni di euro e sono in fase di completamento.
Elodia Policarpio