Alcune vescicole extracellulari possono ridurre la diffusione dell’HIV.
Quelle rilasciate da alcuni batteri presenti nel microbiota vaginale interferiscono con la capacità di azione del virus. La novità – testata con una serie di esperimenti su colture di tessuti umani – potrebbe portare a nuove strategie per ridurre la diffusione della malattia da uomo a donna. Le nanoscopiche vescicole extracellulari rilasciate da alcuni batteri presenti nel microbiota vaginale potrebbero infatti essere in grado di ridurre la diffusione del virus HIV.
A suggerirlo è uno studio realizzato su colture di tessuti e cellule umane da ricercatori del National Institutes of Health (USA) e dell’Università di Bologna. Pubblicata oggi su Nature Communications, la ricerca potrebbe aprire la strada a nuove strategie per ridurre la diffusione del virus HIV da uomo a donna.
Le vescicole extracellulari sono piccole particelle sferiche che vengono prodotte da molti tipi di cellule. All’interno dell’organismo hanno diverse funzioni, ma in generale si pensa che permettano il trasporto di informazioni, sotto forma di molecole, da una cellula ad un’altra. I ricercatori hanno isolato in particolare le vescicole extracellulari prodotte da quattro ceppi di Lactobacillus, un batterio che gioca un ruolo importante nel prevenire la trasmissione del virus HIV e che è naturalmente presente nel microbiota vaginale.
Grazie a questi esperimenti, gli studiosi hanno scoperto anche il meccanismo che porta alla riduzione dell’infezione. L’azione delle vescicole extracellulari, infatti, impedisce all’HIV di aderire alla superficie delle cellule e quindi di infettarle. Per farlo, le vescicole agiscono direttamente sul virus, colpendo particolari molecole presenti sulla sua superficie esterna che il virus utilizza per aderire alle cellule da attaccare
Per l’Università di Bologna hanno partecipato Beatrice Vitali e Carola Parolin del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie e Luca Laghi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari.
MDG