Egitto : due navi anfibie dalla Francia


Parigi vende all’Egitto anche due navi anfibie classe Mistral

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Lo shopping in armamenti e mezzi militari condotto dall’Egitto del generale-presidente Abdel Fattah al-Sisi, stando ai fatti, sta favorendo molto la Francia. Un successo commerciale che sembra non coinvolgere invece, l’Italia. Entro la fine dell’anno alla Marina Militare egiziana verranno consegnate due nuove unità navali da guerra commissionate alla Francia. Si tratta di imbarcazioni LHDs della classe Mistral costruite nel cantiere francese DCNS di Lorient. La consegna dovrebbe avvenire in due, la prima nel mese di giugno e la seconda nel mese di settembre. La Francia ha, con la vendita delle due navi anfibie classe Mistral all’Egitto, garantito anche la formazione dei marinai egiziani che andranno a formare i rispettivi equipaggi. Per loro è previsto, a fine marzo, un corso di formazione ad hoc in Francia. Le due unità navali da guerra originariamente facevano parte di una commessa russa del 2011. Con l’entrata in vigore dell’embargo l’ordine è stato annullato. La francese DCNS ha in corso con l’Egitto anche un contratto di fornitura per la Marina Militare egiziana di quattro corvette Gowind. la prima unità verrà realizzata in Francia e le alter tre in Egitto. La prima consegna è prevista per il 2017. Si tratta di un contratto del valore di un miliardo di euro. Un costo che non contempla gli armamenti e i sensori che verranno installati a bordo delle due imbarcazioni. Anche il cacciabombardiere francese Rafale è piaciuto al Cairo che ne ha presi ben 24 per rimpiazzare i suoi 18 Mirage 2000-9. La consegna sarà scaglionata per i prossimi 4 anni. Immediatamente però, il Cairo riceverà una prima fornitura di tre aerei Rafale dirottati dalla produzione che era destinata all’aviazione francese. Questo contratto con l’Egitto ha un valore di 5,2 miliardi di euro. In Pratica questo significa che inciderà in maniera positiva sull’industria, l’economica, la politica e il commercio estero francese. Più di tutti ne gioverà l’occupazione industriale in Francia.


Elodia Policarpio

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