Ancora una morte per parto


Morire di parto


Morire di parto è ancora possibile. La morte di una donna che muore in gravidanza ancora oggi continua a fare notizia. Questo, perché è sempre una notizia drammatica quella di una donna morta durante un parto o in prossimità di esso. Secondo stime internazionali nel mondo quotidianamente muoiono almeno 7200 persone in gravidanza. Questo, soprattutto nei Paesi poveri.Portrait of team of surgeons at work

Quasi sempre si finisce per giudicare l’operato di medici ed ospedali. Sembra che improvvisamente i reparti di ostetricia italiani diventino inefficienti. Chi davvero però, conosce il rischio di morire in gravidanza o durante il parto, le cause e come si possono evitare e quando non si possono evitare. Anzitutto di fronte all’allarmismo lanciato dai media le ispezioni del ministero della salute nei reparti dove sono avvenute morti per parto non hanno evidenziato particolari responsabilità.


Oggi si è subito pronti a condannare ma nessuno si fa capace che di parto si muore e si morirà ancora. E’ risaputo che non esiste alcuna attività umana che non preveda nessun rischio. Purtroppo ci sono eventi più o meno rischiosi e quando si afferma che un evento non è rischioso non significa che non sia contemplato un incidente, ma che le possibilità che questo accada siano bassissime. E’ quindi possibile affermare con sufficiente sicurezza che il parto e la gravidanza sono fenomeni sicuri e non rischiosi almeno nelle nazioni del mondo occidentale. Dato che il rischio si misura dal numero di incidenti rispetto al totale dell’attività che si esamina e dato che riguardo al parto la possibilità che qualcosa non vada come desiderato è talmente bassa, si può definirla come attività umana non rischiosa.


La gravidanza è una situazione assolutamente fisiologica che però, causa nella donna una serie di modificazioni fisiche, fisiologiche, misurabili e spesso visibili che permettono di portare avanti la gestazione, preparare il parto e partorire. In ognuna di queste fasi, in rari casi, possono verificarsi dei problemi. Particolare di cui a volte se ne dimentica è che in ostetricia ci sono due vite da salvaguardare: quella della mamma e quella del nascituro. Pertanto, non devi decidere per una persona ma per due. Non sono in gioco una vita ma due ed ognuna con le sue precise caratteristiche. Finchè va tutto bene si sta tranquilli, ma alcune complicanze, soprattutto legate al parto, compaiono improvvisamente e senza segnali precedenti e soprattutto evolvono velocemente. Per fortuna queste complicazioni sono molto rare e a volte anche risolvibili. In quei pochi casi in cui non si possano risolvere invece, diventano molto pericolosi fino ad essere mortali. Ed è questo il vero rischio in gravidanza e part. Praticamente se va tutto bene non è successo nulla ma quando non va tutto bene si trasforma in una tragedia. In Italia le nuove nascite sono circa 500mila l’anno anche se in calo progressivo. Secondo stime sulla mortalità materna si parla di 3 casi di morte materna su 100mila nati vivi:bassissima.


Per delineare meglio la mortalità materna in Italia l’Istituto Superiore di Sanità, ISS, ha però, stilato una statistica più precisa secondo cui il tasso sale a 10 casi su 100mila nati vivi e questo valore è confermato da altre indagini indipendenti. Ad essere interessate le donne di basso livello sociale, del sud Italia, straniere ed in età media di 33 anni. Pertanto quando si parla di mortalità materna in Italia bisogna differenziare la fonte e la forma dei dati. Correttamente bisogna parlare di mortalità dai 5 ai 10 casi su 100mila nati vivi. Se poi, si considera tutta la gravidanza ed i decessi che avvengono direttamente o indirettamente per la gravidanza, si deve considerare la seconda come percentuale di riferimento. In ogni caso, ogni stima mostra come la mortalità in gravidanza in Italia sia molto bassa e lo è sempre di più.


Elodia Policarpio

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